Storia di Rashtari

Laggiù è la più giovane nazione di Mallianos, la cui nascita è affidata dagli storici contemporanei a una serie di schermaglie interne degli uomini di Verstaad che decisero di distaccarsi nel 200 P.C. dal clima sempre più teso della regione. Ciò che invece le leggende e la dottrina raccontano è un'origine più alta, divina, dalla quale discende la stirpe imperiale. Le prime comunità erano nomadi, viandanti di terra in terra in cerca d'una sufficientemente fertile da ospitare una nuova civiltà, finché incrociarono "il fiume delle acque dorate", un'ansa del fiume Agni così denominata per via dei suggestivi riflessi dei raggi solari, particolarmente accogliente per la fertilità dei terreni limitrofi. I primi tempi furono difficili, non fu una sola comunità ad accamparsi in quei pressi e le faide non erano infrequenti, ma dopo un secolo di vicissitudini e attacchi da parte dei mostri desertici esse erano in ginocchio, peggio assortite della nazione dalla quale fuggivano. Quello fu "l'Anno delle Picche Insanguinate". Da questo punto in poi le documentazioni storiche cadono in fallo, non si possiedono reali tracce di cosa successe, ma la tradizione vuole che una donna di nome Ishtar giunse dal deserto, generata da questo e dotata della stessa sua furia, riunì le comunità in una e diede vita alla discendenza imperiale. Sotto il suo governo i mostri si placarono e trovarono altri territori di caccia, le faide diminuirono e le comunità iniziarono a rialzarsi in piedi.

Nell'anno 332 P.C. tuttavia la pace venne nuovamente minata da una faida interna, uno scontro di tradizioni e leggi diverse che impedivano una pacifica e duratura convivenza. Per sedare lo scompiglio Ishtar convocò alcune delle personalità maggiori di ogni comunità in un’assemblea e accese un dibattito per risolvere la situazione. Dopo giorni di diverbi il risultato fu un insieme di leggi scritte che potessero applicarsi al comportamento sociale di ciascuna comunità e vedeva Ishtar come testa del nuovo impero unito che essa sanciva. Il suo nome fu Jarivahjraki, "la landa secca" e "Jnari", "Sabbia", il nome della sua sovrana. Fu preso un territorio centrale fra quelli delle varie comunità e villaggi per incidere su una roccia il nuovo codice, dove chiunque avrebbe potuto leggerlo e trovarlo. I primi scontri furono sedati, quali con le parole, quali con la reclusione e fu inaugurato un corpo d'arme volto a far rispettare le nuove linee guida. Tuttavia i problemi non cessarono, dopo dieci anni di difficile governo ebbe luogo una guerra dinastica: molti fra i neo nobiluomini si diedero battaglia per conquistare la mano di Ishtar, da battaglia divenne guerra civile e l'intervento della guardia fu necessario quanto brutale. La società rasentò il punto di rottura. Fu istituito un giorno in cui ogni pretendente alla mano della regina potesse giungere al suo cospetto portando doni e promesse, il 2 novembre. Ma i rapporti fra le comunità rimasero tesi, sebbene i confini e una legge furono stabiliti ancora i cittadini non vivevano come membri di una società unitaria e la solidità della figura della Jnari andava calando, la criminalità aumentava, le lotte per la prevalsa di un gruppo sull'altro crescevano. Non funzionando la legge, l'unità territoriale o quella governativa, Ishtar inaugurò una nuova campagna di centralizzazione basata sulla religione. La visione mistica che il suo popolo già aveva di lei venne amplificata fino a farne un vero e proprio culto, oltre al suo già conosciuto legame col deserto venne aggiunto quello con il sole e fu eretto un primo tempio esattamente sopra la stele del codice legislativo. Furono scelti ministri fidati, uno dei quali divenne compagno di Ishtar. Ella morì poco dopo. Il periodo in cui lo Jnari mantenne il governo durò sei miseri anni, dal 283 al 289 P.C., con altrettanto misera capacità reggente fin quando la figlia, Nefreni, spodestò il padre facendo valere il suo diritto di ereditarietà divina. Ella salì al trono e proseguì la politica accentratrice della madre.

Ciò che ereditò fu un mezzo impero dilaniato dalla corruzione, dal crimine e dalla debolezza del padre che si accerchiò di ministri infidi assetati di potere. Il suo intervento dovette essere deciso e assoluto: istituì un braccio di guardia alle dirette dipendenze della Jnari e licenziò ogni ministro per governare in solitudine. Nefreni garantì una stabilità temporanea, ma le richieste di rivalsa sociale della popolazione sfociarono in una rivolta sedata nel sangue. L'evento spinse la Jnari ad allentare la presa e riassunse alcuni ministri che consigliassero il suo governo, istituendo nuove leggi sociali che incitassero la spesa di energie nel tentativo di scalare le caste per raggiungerne una elevata a sufficienza da poter meritare un potere maggiore.

Succedettero diversi Jnari, molte donne tra questi e tutti forti della sempre più radicata idea della loro origine divina. Vennero espansi i territori e nacquero nuovi villaggi, fu scoperto un gruppo collinare di roccia calcarea che dava accesso a un enorme lago sotterraneo. La sede degli Jnari fu spostata qui insieme alla stele delle leggi, l'area più fertile di tutto il deserto, e dopo la costruzione del palazzo fu scelto un nome per la nuova capitale: Rashtari, "Il mare del deserto". La scoperta di molte miniere, l'afflusso di rifugiati dalle guerre interne della Foresta della Morte, l'afflusso dei fuggiaschi e degli eretici di Auri insieme all'attenzione dei mercanti di altre nazioni accrebbero molto le dimensioni e il potere dell'impero. Con il passare dei secoli, molti mercanti ed esploratori provenienti dalle terre ad ovest visitavano la ricchezza delle terre splendenti e tornavano con numerose mappe della regione. Purtroppo in pochi riuscivano a mettersi d'accordo sia sull'ubicazione che sul giusto nome del posto che visitavano. Soltanto dopo un secolo questo equivoco fu chiarito, quando uno scriba di Rashtari di nome Lodici fece un viaggio nelle terre di Vestraad portando con sé una spiegazione minuziosa e delle mappe più precise per un commercio florido tra i paesi. Malgrado questo, il nome di Jarivashraki andava svanendo per sostituirsi a "Laggiù".

Nell'anno 1026 D.C "Anno dei mercanti vagabondi", per trarre maggiore profitto dal commercio con tutte le nazioni, il mercante Jeradeem Seltarir, considerato da alcuni storici il più straordinario mercante mai esistito, insieme alla sua compagnia delle terre splendenti, spinse i suoi percorsi commerciali fino alle cime innevate di Auri. Cominciò ad emergere una nuova casta nella società di Laggiù. Il commercio divenne sempre più fiorente e sempre più spesso i mercanti erano più ricchi e facoltosi dei nobili, ciò rese quasi d'obbligo per lo Jnari Zaztic prendere seri provvediment. Temendo una seria rivolta da parte dei nobili all'inizio venne impedito ai mercanti di avere dei beni propri, sino a confiscarne gran parte. Ciò nonostante non fu possibile mantenere questo stato per troppo tempo, perché troppi erano coloro che chiedevano udienza allo Jnari per far cessare quella follia, per il bene della popolazione il cui commercio stava per essere minato irreparabilmente. A questo proposito Jeradeem si presentò davanti al regnante in persona per proporre uno scambio equo delle sue ricchezze con la promessa che fosse favorita una nuova legge più moderata per la classe sociale. In cambio di tutte le ricchezze possedute dal mercante, lo Jnari Hedgita approvò un decreto che sanciva la collocazione di una nuova ed emergente casta sociale, denominata "classe benestante", facendo pagare dei tributi più ingenti allo stato così da rendere più accondiscendenti i nobili per quella decisione.

I secoli trascorrevano velocemente, tra giochi di potere sottili e commerci floridi. I nobili vantavano sempre di antiche tradizioni, tramandate di generazione in generazione e godevano di una ricchezza immensa, ammassata attraverso interi secoli di dazi e commerci. Altri invece vennero eletti tali dagli Jnari che susseguivano, sia per virtù che per fortuna, eredi di grandi mercanti che usavano i loro profitti per acquistarsi una bonaria nel coro delle ultime generazioni. Questi due gruppi spesso si trovavano in contrasto tra loro, e a volte lo Jnari doveva intervenire personalmente per sedare qualche disputa tra quei nobili rivali che si guardavano in cagnesco l'un l'altro. Nell'anno 1354 P.C. "Anno dell'anima fredda" tuttavia, si rese necessario un intervento più zelante da parte della reggenza, giacché morì il promesso sposo della futura Jnari Turelv di una malattia grave che nessuno riuscì a curare. Ciò fece scoppiare una guerra accesa tra le casate maggiori e alcune delle più ricche famiglie benestanti per accaparrarsi un posto sul trono. Avvenne tuttavia, durante una notte dell'anno 1357 P.C., che la vita del sovrano venne strappata da un veleno mortale, tutt'ora il delitto è rimasto privo di un esecutore, ciò fece presagire che fu la stessa erede al trono a strappare la vita del padre. Questo causò un cambio nei programmi della famiglia Pharsul, giacché la nuova sovrana designò immediatamente Morvar come suo nuovo promesso sposo, per quanto di giovane età. Tale atto fece scoppiare un conflitto armato tra le due più importanti casate dell'impero, che si concluse solo dopo che la Jnari vigente decretò il suo volere di ricevere la vita di ogni membro della famiglia Pharsul così da rendere completamente chiaro il potere politico che intendesse perseguire. Tutti i membri della casta rivale furono presi come schiavi, alcuni vennero uccisi e il giovane consorte convogliò presto a nozze con la sovrana senza appello. Per quanto il contrasto dinastico avrebbe potuto essere ricomposto, la particolare situazione politica di quel periodo non si prestava certo alla concordia e alla pace.

Il potere corrompe, però uno stato saldo è sempre una panacea per ogni male. Tale principio ha reso possibile alla dinastia Ishtar di regnare per tutti quei secoli, oltre alla devozione dei sudditi fedeli che non mancarono mai di sostenere la politica centralista. Sino al 2000 P.C. "Anno della divina nascita", quando la seconda moglie dello Jnari Shaharyah partorì la quarta figlia dandole il nome di Carmilla. Di primo impatto questa presentava i tratti tipici di una figlia del deserto, la pelle bronzea e i pochi capelli neri la facevano apparire come un'incarnazione della perfezione alla vista del popolo. Mentre i fratelli erano impegnati nelle dispute di successione Carmilla cresceva, e più cresceva più la sua bellezza aumentava e il potere sprigionato dal suo corpo si palesava serpeggiando nelle stanze del palazzo. Molti parlavano di una reincarnazione di Ishtar in persona, altri la vedevano come una perfetta sposa per i figli nobili e molte proposte di matrimonio vennero avanzate allo Jnari e, puntualmente, respinte dalla ragazza. La morte di Shaharyah causò un tumulto per la successione. In passato molti Jnari presero il potere con l'uccisione dei fratelli o dei genitori, in quel caso fu palesato a tutto il popolo l'astio e i conflitti che i tre fratelli avessero l'uno nei confronti dell'altro. In un giorno, proprio davanti la pietra runica dov'erano incise le leggi della nazione, i tre fratelli si scontrarono una volta per tutte, ad assistere ci furono soltanto Carmilla e un suo schiavo. Nessuno è a conoscenza di come si svolsero realmente i fatti, ciò nonostante tutti gli eredi maschi si uccisero a vicenda in quel posto rendendo di fatto la ragazza l'erede al trono della nazione. Venne incoronata nell'anno 2014 P.C. "Anno della Vergine Casta" e subito rese palese la sua politica di accentramento sulla nazione, ogni cosa passava al suo vaglio e nulla riusciva a smuoverla dalle sue decisione.

Ma molto presto dovette fare i conti con qualcosa di più grande di lei. La Guerra dei Mondi era iniziata ed era arrivata fino a Laggiù, completamente impotente di fronte alla mostruosa potenza bellica delle capitali delle due Leghe. Carmilla si vide costretta ad allearsi con Auri e combattere al suo fianco. Quello fu l'inizio del declino, sia del culto della Jnari, sia di Mallianos.