La Foresta della Morte

Regione pressapoco centrale confinante con Auri a nord, Laggiù a est e Verstaad a ovest, un tempo ne era parte integrante, ma circa mille anni fa divenne una regione a sè. E' la più piccola delle quattro, i suoi confini sono quelli della, appunto, Foresta della Morte, nome che le fu assegnato oltre duemila fa dai primi esploratori di Verstaad. Essu, ormai dimentichi delle loro origini, incontrarono per la prima volta la loro razza madre, i bestiali. e le difficoltà nell'affrontare le creature, il suolo, la foresta stessa e l'antica inospitalità degli abitanti portò alla morte di centinaia di uomini. Da quel giorno il loro sangue ha macchiato il nome della provincia.

Essa è pressoché disabitata, l'unico specchio di civiltà è la capitale Mhra'zac, mentre gli sporadici villaggi che si trovano sono completamente immersi nella selva, privi di tecnologia e con pochi edifici. Tra le vaste fronde della foresta è possibile trovare anche alcuni clan ristretti clan di elfi, insieme a comunità di Ninfe e Fate che a volte scelgono di non seguire le norme della civiltà per immergersi nel loro ancestrale stile di vita. Vige un clima di grande rispetto per l’ecosistema.

Il clima è piuttosto afoso, la temperatura varia fra i 10 e i 25 gradi d’inverno e fra i 25 e i 40 d’estate a causa della cappa creata dalla vegetazione e dall’incredibile concentrazione di energia magica che permea il luogo.

Nel territorio non mancano paludi e acquitrini, ma i più temerari sanno che attraversando questa scorza dura e fangosa con il giusto rispetto è possibile raggiungere luoghi pregni di meraviglia. Isolotti fluttuanti da cui sgorgano cascate limpidissime, boschi le cui piante e animali trasformano la vegetazione in una danza di miriadi di colori accesissimi, alberi con frutti e fiori mai visti, creature con capacità impensabili perfino dai migliori maghi di Mallianos.

Ma la fonte della sua bellezza è la stessa della sua pericolosità: capita ancora che chi si addentra nel fitto non faccia mai più ritorno.